Vertigini

by Claudia Beggiato

Due giri della morte, una curva mozzafiato e due avvitamenti spettacolari.
Discesa ripida e, in curva, avvitamento a cuore; giro della morte con passaggio sotto vapori rinfrescanti e tre avvitamenti emozionanti.

Dove siamo? A Gardaland: il blue tornado, intenso e divertente, …per chi non soffre di vertigini!

Avere le vertigini è un’esperienza frequente e non sempre positiva.

La vertigine è un’erronea sensazione di movimento dell’ambiente circostante rispetto al proprio corpo. Per chi soffre di vertigini, la sensazione di stordimento, che per alcuni è emozionante, è carica di angoscia. Alcuni giocano con le vertigini traendo piacere dal senso di vuoto nella discesa veloce alla ricerca del limite, altri ne sono profondamente spaventati.

Le vertigini possono anche essere interpretati come segnali di disequilibrio e il sintomo è collegato alle relazioni negative del paziente con le persone importanti del suo mondo interiore.
Freud diceva infatti, che il sintomo vertiginoso è una manifestazione dell’angoscia e la Psicanalista svizzera “Danielle Quinodoz”, attraverso la sua esperienza, ha classificato questo sintomo in ben sette categorie: “vertigini da fusione, da angoscia di essere lasciati cadere, da angoscia di essere risucchiati, di alternanza tra imprigionamento ed evasione, da attrazione per il vuoto, da espansione, da competizione”.

In ogni caso non è scontato che le vertigini piacciano a tutti.

Io non soffro di vertigini ma ricordo ancora la sensazione provata quando a Disney World, per non staccarmi dal gruppo, fui costretta a vivere l’emozione di un qualcosa simile alle montagne russe, al buio. Per me fu terrore puro e panico profondo. Non ho mai amato le sensazioni estreme e, sinceramente, non ho mai capito come si possa provare piacere nella mancanza d’aria o nel senso di vuoto.
Non sono mai stata spericolata e anche se sono sensazioni al limite della prestazione in totale sicurezza, non hanno senso per me.

Per provare emozioni forti, non è affatto necessario utilizzare al massimo la propria corporeità.

Ci sono molti modi per sentirsi storditi che esulano dal senso di pericolo.
Quando sentiamo le farfalle nella pancia o nel momento in cui l’emozione tracima dal cuore ed esce senza controllo. Quando siamo pieni di felicità e abbiamo la testa leggera o quando siamo incapaci di chiudere gli occhi che vibrano dall’eccitazione; quando le lacrime escono da sole e sono gocce di contentezza. Quando proviamo il senso di ebbrezza per la trepidazione e non ci vogliamo affatto fermare.

Non sono queste, vertigini di vita?