Imparare a lavorare la Terra, significa apprendere dalla Terra

by Claudia Beggiato

E’ il tempo del rinnovamento, anche per la terra.
Ho un piccolo orto e lo curo con pazienza e con fatica.
E’ di dimensioni ridotte, ma richiede attenzione continua.

Ho ereditato questa passione da mia nonna Giovanna: l’amore per la terra e la passione per i fiori.
Seminare per vivere l’esperienza del seme che si trasforma in pianta, quel “divenire” perfetto, è qualcosa di indescrivibile.
Mi procura una felicità profonda che mi collega alla grande Madre Terra e al miracolo della vita che si rinnova.
Quando sto all’aria aperta, in giardino o nell’orto, entro in osmosi con la Natura, come se il macrocosmo entrasse in connessione con il mio microcosmo quotidiano… L’esperienza reale del lavoro della terra, quel saper fare con la pratica invece che solo a livello teorico, mi aiuta a comprendere il significato profondo che sta dietro l’agire: quel “capire” attraverso il “saper fare”.

Lavorare la terra è un’arte.
In questo periodo, la terra deve respirare, deve ritrovare l’ossigeno; attraverso la zappatura che rimuove le zolle di terra, imparo a estirpare l’erba nociva e la so riconoscere; concimo la terra per darle nuovo vigore e forza nuova; semino con la giusta distanza e la profondità necessarie per permettere al seme di spuntare; innaffio con assidua dedizione; imparo la pazienza dell’attesa; rinnovo lo stupore della scoperta quando il seme si trasforma in gemma che cerca la verticalità e la luce.

Apprendo “dalla terra”, imparando a lavorare la Terra.