“Tu, scrivi?”

by Claudia Beggiato

Tu, scrivi?

Mi hanno posto una domanda interessante sulla quale volevo meditare.

Ve la riporto in modo integrale: “

> Tu scrivi?
> Di solito, quando (non) hai tempo, scrivi?
> Scrivere e’ necessario?
> Quando hai qualcosa da dire, lo scrivi? O come lo butti fuori?

La mia risposta è stata: “Scrivere non è la mia ancora di salvezza, è il mare.”

Per me scrivere non è solo il mezzo attraverso il quale risolvo un problema o chiarisco me stessa. Non è un’ancora di salvezza ma è realmente un ambiente fertile, nel quale posso trovare qualsiasi cosa: una tempesta, un’isola, una risacca, la verità,  il tutto.

Scrivendo posso “sentire” attraverso la scrittura, riflettere per approfondire e migliorare il mio approccio alle cose. Ci vuole coraggio per scrivere in questo modo, ci si mette in discussione, si apre una porta senza sapere cosa ci aspetta dall’altra parte. Posso raramente tacere scrivendo,  perché anche la riga bianca racconta il silenzio, esprime un ritmo.

Scrivere per me è cogliere e allargare l’orizzonte, non chiuderlo in un concetto o ingabbiarlo definendolo.

Non descrivo il sentimento arricchendolo di aggettivi ma lo risolvo ampliandolo ed esso mi si rivela. E’ il mondo a mostrarsi, non sono io che mi mostro al mondo, scrivendo.

E  lo scopro. E’ bellissimo!

In questo momento, per me, scrivere è un bisogno e mi lascio guidare. E’ una promessa, una sfida, un’avventura che non so dove mi porterà.

Non ho un obiettivo se non quello di far uscire, di esprimermi e di farmi guidare dalle sensazioni di ciò che mi circonda.

E’ un viaggio senza una destinazione precisa.

E’ un fluido, è un’onda di questo mare.