La bambina che voleva un gatto

by Claudia Beggiato

C’era una bambina bionda che voleva un gatto.

Il suo non era un capriccio, era un piccolo desiderio, una preghiera che faceva al cielo, ogni sera.

Desiderava con tutta se stessa poter avere un amico gatto, uno vero, fatto di pelo e miagolii, di fusa copiose.
Desiderava ardentemente un micio che potesse contraccambiare il suo amore, perchè, sentiva forte il bisogno di ritrovare una propria intimità, una forma di introspezione che questa nuova esperienza le avrebbe permesso di vivere. L’universo intimo di se stessa cercava un giardino verde da curare, un essere da accudire con amorevolezza e rispetto.

Era come se avesse voluto guardarsi dentro perchè sapeva che un rapporto con il Suo gatto, poteva essere qualcosa di unico.

Era piccola, la bambina bionda, non sapeva come dirlo a mamma e papà.
Non riusciva a esprire questo suo piccolo bisogno,  troppo grande da dire con parole di bambina.

La bambina vuole un gatto adesso; sa che averlo quando diventerà più grande, non  é la stessa cosa. Lei ne ha bisogno ora, perché è adesso che cerca un amico a cui confidare le sue emozioni, a cui affidare il suo amore incondizionato.

Lei non è capricciosa.
Sa bene che un gatto è impegno, è sacrificio, è dedizione.
Sa che mamma e papà hanno tanto da fare.

Eppure, perché non dovrebbe desiderare un Suo gatto?

Romeo è magico, è suo, è prezioso. Romeo è il suo amico gatto, ma lui è di peluche.

La bambina bionda vuole un gatto che faccia le fusa.

La bambina bionda, lo sogna e i sogni, a volte, si avverano...