Aptonomia: ti accompagno toccandoti

by Claudia Beggiato

Aptonomia: approccio tattile affettivo.

Si tratta di un modo di essere più umano nell’ambito medico, dove non si maneggiano semplici corpi-oggetto malati, ma ci si preoccupa di ciò che può sentire il paziente.  Oltre ai bisogni fisici, ci si preoccupa anche dei suoi bisogni affettivi.

In un mondo come quello di oggi dove il contatto affettivo spontaneo tra esseri umani non è favorito, il senso del contatto diventa un valore importante della terapia.

Attraverso l’affettività espressa con il contatto, si aiutano i pazienti a essere più presenti perché possono dare ascolto al linguaggio della loro corporeità. E’ così che questi malati sono capaci di sopportare meglio le inevitabili sofferenze cui la loro malattia li costringe.

L’Aptonomia è nata circa 60 anni fa ma viene applicata maggiormente nel rapporto tra genitori e figli.
E’ da poco tempo che si sta cominciando a contemplarla come metodo per migliorare la qualità di vita dei malati terminali, per accompagnare chi sta soffrendo verso il suo ultimo viaggio.

Con questa tecnica si stabilisce un contatto con il corpo fisico ma si arriva anche a “toccare l’anima” di chi ci sta vicino e soffre.

A volte non si può curare per guarire un paziente  ma si può fare la differenza esprimendogli rispetto, con-passione, attenzione.

Chi soffre non ha bisogno solo di medicinali che gli allevino il dolore, ma anche e soprattutto di una piccola carezza che gli tocchi un cuore stanco  e gli dia nuovo vigore.

(Rif. “La morte amica –  Marie de Hennezel)