“POLITICALLY CORRECT” e Discrezionalità

by Claudia Beggiato

Alla radio c’era un programma interessante che parlava di un’indagine che ha rivelato quanto gli Italiani siano più rispettosi delle regole automobilistiche all’estero, che non in Italia.

Non suona per niente strano.

  • “Il semaforo è rosso? ..beh se non c’è nessuno a controllare posso passare…”
  • “C’è il limite dei 110 all’ora? Beh, se non ci sono autovelox e sto attento, non è un problema…”
  • “La linea è continua in questo tratto? Beh, perché non dovrei superare quell’auto?Ho una visuale perfetta fino a un chilometro. Quindi se nessuno mi controlla, io sorpasso…”
  • “C’è obbligo della cintura per la mia sicurezza? Beh, io non la uso o la metto senza agganciarla…tanto non se ne accorgono. Oppure aspetta: compro la T-SHIRT con la cintura disegnata!…”
  • “Qui ci sono gli autovelox.. beh, tanto il navigatore me li segnala. E poi, ecco, il CD dentro l’auto farà si che non riescano a scattare la foto!…”
  • “Beh, se la targa è sporca, meglio, non vedono i numeri…”

Qui solo alcuni dei pensieri abituali degli italiani. Sfido chiunque a non essersi riconosciuto in almeno una delle situazioni sopra riportate! 😉

La verità è che “gli Italiani” sono abituati alla discrezionalità. Purtroppo generalizzo ma è una realtà, almeno per la maggior parte.

Se estendiamo poi il concetto della discrezionalità ad altre situazioni, diverse dal codice stradale, troveremo molti altri esempi di comportamento discrezionale.

  • “Devo prenotare una visita al numero unico dell’ULSS. Mi chiedono che tipo di urgenza è stata indicata dal medico. Beh, se rispondo con un tipo una categoria più urgente, mi faranno prima…!”
  • “ Io sono cristiano ma non vado in Chiesa tutte le domeniche. Però io sono credente…”
  • “La legge mi dice di scaricare dalle tasse soltanto le medicine. Beh, io inserisco tutti gli scontrini della farmacia!…”
  • “Devo mettere in regola i miei dipendenti. Beh, magari li metto in regola part time. Del resto anche loro saranno più contenti di non pagare troppe tasse!…”
  • “Il rispetto mi dice di fare la fila. Ma se faccio finta di niente e mi intrufolo, arrivo prima e li frego tutti…”

Potremmo andare avanti all’infinito e sono certa che ognuno di noi avrebbe degli esempi da raccontare.

Noi ci sentiamo di poter scegliere tra più possibilità di comportamento, che sono ugualmente lecite, anche quando agiamo in maniera addirittura opposta da ciò che viene stabilito dalla regolamentazione.

Non menziono situazioni in cui si è voluto “riempire” un vuoto normativo per cui la  DISCREZIONALITA’ potrebbe considerarsi legittima.

Noi italiani, specialmente noi, creiamo dei confini mobili quando parliamo di norme. Concediamo a noi stessi comportamenti arbitrari.

Non possiamo giustificare tutto ciò dicendo che l’eccesso di regolamentazione impone di avere maggiore spazio; se parliamo di regole stradali, intendiamo la sicurezza. Se parliamo di ULSS, definiamo quell’ente che stabilisce dei tempi spesso ridicoli ma che tutelano le persone malate che hanno seriamente urgenza e non hanno possibilità di fissare una visita privata.

Usando criteri “Politically correct” vi dico:

Mi ritrovo in alcune delle situazioni che ho descritto, anche se sono quello che si definisce “una brava ragazza”. Ma dico anche: sapete che noia sarebbe essere PERFETTI in tutto e fare sempre la cosa giusta?

🙂